I dati sull’Italia della lettura sono molto preoccupanti, così ci è stato affermato durante il convegno Leggere in pandemia #1 – Nuovi percorsi di lettura degli italiani sono il risultato della collaborazione tra il Centro per il libro e la lettura (CEPELL) e l’Associazione Italiana Editori (AIE), presentata al Salone del libro di Torino 2021.
La percentuale di lettori in Italia scende al 56%, ma chi già leggeva, ora lo fa più di prima.
I lettori dai 15 ai 75 anni sono passati dal 65% del 2019 al 56% del 2021, e il calo maggiore si registra tra i giovani, precisamente nella fascia d’età che va dai 15 ai 17 anni. Il tempo medio di lettura cambia: il 15% degli italiani legge un’ora al giorno contro il 9% del 2019. Il mercato è sempre più polarizzato nelle mani dei lettori costanti che leggono una media di 17 libri l’anno, 3 in più rispetto ai 14 del 2020, e comprano in media 12,3 libri, due e mezzo in più dei 9,8 dello scorso anno. Il 2021 infatti si potrebbe chiudere con una crescita compresa tra l’11% e il 16%. I generi che quest’anno hanno avuto un boom di vendite sono: narrativa e saggistica, specialmente per i libri su giochi e tempo libero (+251%), fumetti con picchi per i manga(+202%) e attualità politica (+66%).
Secondo il presidente dell’Aie Ricardo Franco Levi, alla crescita delle vendite infatti ha contributo in particolare la 18App, con i suoi 500 euro di bonus da spendere in “cultura”. L'attenzione dei giovani per i libri è stata però dovuta anche alla mancanza di altre opzioni culturali come concerti, musei, e così via, a causa della pandemia e delle limitazioni e delle chiusure.
Un importante intervento durante il convegno è stato quello del presidente del Centro per il libro e la lettura Marino Sinibaldi, che ha focalizzato l’attenzione su un argomento molto importante quanto poco discusso, recitano così le parole di Sinibaldi: «Le differenze geografiche, anagrafiche, di genere, di reddito pesano sulla lettura ancora più che in passato. Questo è oggi il campo della sfida e di un necessario cambio di rotta. Non possiamo deludere le attese di un pubblico di lettori forti ed esigenti. Ma dobbiamo concentrare impegni, azioni e anche fondi per ridurre quelle disuguaglianze che sono un grave problema culturale, sociale e infine politico». Diminuiscono, infine, sia al Nord che a Sud: mentre al Nord i lettori perdono pian piano pezzi, passando in tre anni dal 63% del 2019 al 60% del 2020 e infine al 59% del 2021, al Sud diminuiscono bruscamente, passando dal 41% del 2019 al 40% del 2020, fino al 35% del 2021.
Di Matteo Piccioni (collaboratore freelance)