Quest’oggi vorrei parlavi di libri antichi, per molti è una vera e propria passione, che collezionano con grande cura e dedizione. Averne uno o più di uno è una vera e propria soddisfazione, il giusto bilanciere tra l’idea astratta, vederlo in fotografia, parlarne soltanto e averlo nella propria libreria e poterlo toccare con mano. Passiamo al centro della questione: quanto può valere un libro antico? Per arrivare ad un prezzario attendibile e più preciso ci vorrebbe senz’altro un esperto, ma sicuramente in questo articolo si metteranno in luce quali siano le regole principali per avere almeno un’idea di quale valore ha il nostro libro.
1. Conservazione. La verifica della condizione del libro è un fattore importante. La copertina, le pagine, se ci sono macchie, tracce di umidità nei fogli, se mancano fogli o frammenti, può determinare il valore, ma non è l’unico fattore.
2. Rarità. Quanti ce ne sono in giro? Quante copie ci sono? Questo può essere un fattore determinante
3. Annata. Tutti sappiamo che più la stampa è recente e più i costi per le pubblicazioni, almeno fino a un certo periodo, si abbassavano di gran lunga, avendo di riferimento anche questa base nozionistica si può dedurre che più è vecchio e più costa. Ma non sempre è così, vediamo nel quarto punto il perché.
4. Importanza dell’autore e dell’opera. Questo fattore, messo per ultimo per completare il discorso, non dovrebbe essere messo per ultimo ma tutt'al più per primo. Le prime edizioni solitamente vanno premiate a differenza delle ristampe (o ripubblicazioni), ma superando la soglia di un certo periodo storico, questo andrà sicuramente valutato e non preso alla lettera.
Di Alessandro